giovedì 8 marzo 2012

Gian Battista Cima da Conegliano

S’ignora l’anno di nascita di Cima, ma esso è ragionevolmenteSanta Elena posto tra il 1459-60 in quanto, l’estimo di Conegliano registra che, nel 1473, “Joannes Comator” , figlio di Pietro e fratello di Antonio, pagasse in proprio le tasse, atto questo che, secondo le leggi dello Stato Veneto, avveniva dopo i 14 anni di vita.   Non si hanno notizie sulla formazione del pittore, ritenuto dalla tradizione allievo del Bellini, ma anche secondo alcuni studi come vicino a Bartolomeo Montagna oppure discepolo di Gerolamo da Treviso il Vecchio. Il suo primo dipinto firmato e datato è la pala per la chiesa di San Bartolomeo di Vicenza che porta la datazione al 1489.  Pur rimanendo molti dubbi sui primissimi anni dell’attività del Cima, sappiamo con certezza che, già a fine ‘400, il pittore era attivo a Venezia dove darà vita ad una propria bottega molto vicina ai modi dei grandi maestri veneziani di quel periodo: Giovanni Bellini e Carpaccio su tutti. In questi anni compose numerose pale d’altare ( si ricordi ad esempio quella per il duomo di Conegliano datata al 1492) assorbendo a pieno le novità coloristiche e il modo di fare pittorico dei veneziani. Nei primi anni del ‘500 il Cima fu attivo in Emilia, dove lasciò alcune sue opere (Carpi, Parma) ma anche nell’entroterra veneto e soprattutto a Conegliano dove, in molteplici occasioni, fece ritorno. La sua arte, nonostante la presenza del grande Bellini, seppe stagliarsi nel campo delle grandi commissioni, facendosi valere per il suo nitore, per la purezza del colore e per l’accurata e “realistica” apertura sul paesaggio ( che molte volte ricorda la sua città natale) che viene reso quasi con “occhio fotografico.” A inizio ‘500, con l’affermarsi della nuova pittura portata in auge dal Giorgione e con l’imporsi della figura del Tiziano, il Cima, ormai vecchio, trovò poco spazio e poche commissioni, non lesinando comunque la sempre viva tenacia e coerenza nel suo agire pittorico di stampo belliniano.      Nel 1516 lasciò Venezia trovando poi la morte l’anno successivo, nella sua città natale, presso quella che ancor oggi è considerata la casa di sua proprietà a Conegliano.

1 commento: